Lo scorso anno Stefano Tofanelli, enologo toscano che mi è stato presentato da Stefano Mantellini, validissimo produttore di vino in Valdarno, mi ha fatto conoscere Vannucci Piante, una delle aziende leader a livello europeo nel settore delle piante ornamentali, situata a Quarrata (PT), nella piana pistoiese, nel cuore del distretto dei vivai.
A capo dell’azienda vi è Vannino Vannucci, terza generazione di famiglia ad occuparsi di piante ornamentali: è stato infatti nonno Vannino, da cui ha preso il nome, a fondare nel 1938 l’azienda che ad oggi vanta una rete di 545 ettari di vivai.
Vannino è anche un grande appassionato di vino: possedendo così tanti ettari di verde è stato automatico pensare anche a dei vigneti. Nel 2015 è stata perciò acquisita Tenuta Bellostare, alle pendici del Montalbano, territorio collinare (altezza massima 663 m s.l.m.) tra le province di Pistoia, Prato e Firenze. Tra i 20 ettari della tenuta, cinque sono di vigneto, tutti coltivati con vitigni a bacca rossa, autoctoni ed internazionali: Sangiovese, Canaiolo, Colorino del Montalbano, Abrostine o Raverestro, Malvasia Nera, Merlot e Petit Verdot.
E i vitigni a bacca bianca ?, vi starete chiedendo.
Ci sono 2 ha di vigneto nel comune di Montecarlo coltivati a Trebbiano, Malvasia Bianca Lunga e Verdea.
Il territorio è sicuramente vocato, gode di forti escursioni termiche estive anche grazie all’influsso dell’Appennino ed i terreni sono drenati e ricchi di calcare.
Vannucci Piante fino ad oggi produceva, con la preziosa consulenza del già citato Stefano Tofanelli, 4 vini: un Chianti e 3 Toscana IGT, un bianco e 2 rossi.
Ora è nato il quinto, PETIT, un Petit Verdot IGT Toscana 2018 in purezza.
Prima di parlare nello specifico di questo interessante vino, una piccola pillola sul vitigno Petit Verdot
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PETIT VERDOT Il vitigno Petit Verdot è originario della zona del Médoc, nei pressi di Bordeaux, in Francia. Utilizzato per la produzione del Bordeaux con Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, ma in quantità nettamente inferiore. In Italia la superficie vitata è intorno ai 700-800 ettari, coltivati soprattutto in Toscana. Il Petit Verdot ha maturazione tardiva. Origina vini colorati, tannici e concentrati. Solitamente si utilizza in uvaggio |
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Torniamo a Petit, progetto interessante anche perché si è voluto rischiare una vinificazione in purezza.
PETIT Petit Verdot IGT Toscana 2018 Vendemmia manuale. Vinificazione parte in acciaio e parte in legno. Maturazione per 8 mesi in botti di rovere di piccole dimensioni. Gradazione 13,5 % Nel bicchiere è di colore rosso rubino, con sfumature violacee, luminoso e vivido. Al naso decisa la nota fruttata di durone nero di Vignola, di ribes nero, seguita dai petali di rosa e viola, vaniglia, cacao, tabacco dolce, pepe nero, cannella ed un’appena accennata nota verde. Al sorso è fresco, succoso, deciso, dinamico, equilibrato, levigato nei tannini, di buonissima persistenza.
Mauro Giacomo Bertolli
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