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Il buttafuoco di Giulio Fiamberti racconta l’Oltrepò Pavese da Toronto a Cuba

Giulio Fiamberti, patron dell’azienda vinicola di famiglia, è tra i protagonisti della Milano Wine Week, conclusasi lo scorso 16 ottobre. Ho degustato i suoi vini, in particolare il buttafuoco, in collegamento con Toronto, ma anche in una deliziosa cena cubana (Data pubblicazione 24-10-2022)

Il buttafuoco di Giulio Fiamberti racconta l’Oltrepò Pavese da Toronto a Cuba


Fiamberti è da sempre una delle aziende più attive nell’ambito della Milano Wine Week, non solo con eventi ufficiali come le masterclass, ma con un programma che coinvolge molti ristoranti di Milano che presentano dei menù abbinati ai vini dell’azienda dell’Oltrepò Pavese, con Giulio Fiamberti presente ogni sera in un ristorante diverso per raccontare i suoi vini agli avventori.

Quest’anno Giulio ha avuto la bontà di invitarmi a partecipare ad alcuni dei suoi eventi, in particolare all’interessante masterclass “L’ Oltrepò Pavese interpretato da Giulio Fiamberti”, tenutasi a Palazzo Bovara martedì 11 ottobre 2022, e a due delle cene tenute in ristoranti di Milano.

Andiamo per ordine

1)Masterclass “L’ Oltrepò Pavese interpretato da Giulio Fiamberti”.
   Martedì 11-10-2022, ore 20.30, a Palazzo Bovara. In collegamento con Toronto, Canada.

Il questo racconto dell’Oltrepò Pavese attraverso i suoi vini, Giulio ha raccontato 5 diverse etichette, un pinot nero in bianco frizzante, il suo metodo classico rosé da pinot nero e 3 dei suoi buttafuoco.

A) Il Cavaliere 2021 - Oltrepò Pavese Pinot nero vinificato in bianco DOC frizzante
Ai “puristi del pinot nero” questo vino può forse far storcere il naso: in realtà rappresenta pienamente una delle tradizioni dell’Oltrepò Pavese, territorio dove storicamente si “frizzantizza” tutto. Non molti anni fa, quando nei bar si giocava ancora a briscola o scopa, la consumazione tipica dei giocatori era il pinot nero in bianco frizzante, così come lo era per l’aperitivo prima della colonizzazione del prosecco.
Trattasi di un vino da seconda spremitura, semplice ma ben fatto, di buona acidità, fresco, fruttato, piacevolmente sapido.

B) Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Rosé DOCG Caristoro Brut
Giulio non nasce come spumantista, la sua è probabilmente l’azienda di riferimento per il grande rosso del territorio, il buttafuoco, ma ormai da diversi anni, per una grande passione, si è dato alla sperimentazione sul metodo classico, ottenendo risultati di notevole valore con il Caristoro, metodo classico da Pinot nero, nelle due versioni, blanc e rosé.
Protagonista della masterclass è stata la versione rosé, un dosaggio zero mascherato da brut dato che il residuo zuccherino è < 3 g/l.
48 mesi di permanenza sui lieviti.
Nel bicchiere è di colore “rosa antico”, il perlage è fine e duraturo. Al naso fiori, agrumi, pasticceria da forno e marzapane. L’ingresso in bocca della bollicina è deciso, per un sorso energico, di buona acidità, rotondo e dinamico al tempo stesso.



I Buttafuoco di Fiamberti
Come già scritto, il Buttafuoco è il grande rosso dell’Oltrepò pavese, che nasce da vitigni autoctoni, storico taglio (in uvaggio o blend) di croatina, barbera, uva rara e ughetta di Canneto.
La zona di produzione è il cosiddetto sperone di Stradella, territorio che si estende su sette comuni dell’Oltrepò Pavese orientale - Stradella, Broni, Canneto Pavese, Montescano, Castana, Cigognola, Pietra de’ Giorgi - coprendo un’area di circa 2.000 ettari.
Giulio realizza 4 tipologie diverse di buttafuoco: in questa serata ne abbiamo degustati 3.



C) Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese DOC Il Cacciatore 2020
Vino che Giulio dedica a suo padre, Ambrogio, il cacciatore di famiglia.
E’ un uvaggio di croatina (60%), barbera (30%), uva rara (5%) e ughetta di Canneto (5%), provenienti da vigneti di proprietà  siti a un’altitudine di circa 250-300 m s.l.m. in Canneto Pavese, Castana e Stradella. Matura per 12 mesi in barrique e tonneau ed affina almeno 4 mesi in bottiglia  prima della commercializzazione.
Nel calice si presenta di un intenso color rubino. Al naso il bouquet è tipico e di buona intensità, caratterizzato inizialmente dalle note fruttate di ciliegia matura (descrittore della croatina) e di ribes, integrate da tamarindo, pepe nero e da piacevoli sentori balsamici. In bocca è caldo, fruttato, direi addirittura succoso, di buona struttura, dinamico. I tannini piacevolmente vividi rivelano un vino con ottime prospettive future. Ottima la  persistenza.

D) Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese DOC Buttafuoco Storico Vigna Solenga 2017
Vino fatto con le uve della vigna storica dell’azienda, acquistata nel 1814, sita a un’altitudine di 100-300 m s.l.m. in Stradella. Ha il marchio del Club del Buttafuoco Storico (https://www.buttafuocostorico.com/ ).
E’ un uvaggio di croatina 65%, barbera 25%, uva rara e ughetta di canneto 5%. Matura in tonneau per 24 mesi ed affina almeno 7 mesi in bottiglia  prima della commercializzazione.
Nel calice è di colore rubino granato. Al naso sentori di marasca sotto spirito, poi la confettura di mora, tamarindo, china,  caffè, tabacco, incenso e la caratteristica striatura balsamica. In bocca è fruttato e succoso, caldo ed avvolgente, sapido, di gran corpo e struttura, giustamente tannico, di lunghissima persistenza.

E) Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese DOC Buttafuoco Storico Sacca del prete 2017
Vino fatto con le uve della vigna storica di proprietà Sacca del Prete sita in Canneto Pavese a 250-300 m s.l.m. di altitudine. Ha il marchio del Club del Buttafuoco Storico (https://www.buttafuocostorico.com/ ).
E’ un uvaggio di croatina 65%, barbera 25%, uva rara e ughetta di canneto 5%. Matura in legno di rovere per 24 mesi  ed affina almeno 8 mesi in bottiglia  prima della commercializzazione.
Nel calice è di colore rubino fitto ed intenso. Al naso note di ciliegia sotto spirito, mora e ribes nero in confettura, pepe nero, tamarindo, caffè, cuoio ed una decisa balsamicità. Il sorso è caldo, morbido, rotondo, di gran corpo e struttura, dai tannini levigati, con una persistenza in dissolvenza di lunghissima durata.




2)Cena all'Osteria dell'Acquabella
   Martedì 11-10-2022, dopo la Masterclass.

L’Osteria dell’Acquabella ha proposto il Buttafuoco Il Cacciatore 2020 in un menu tradizionale:
Menu
Risotto al Buttafuoco
Salsiccia ubriaca con polenta

Il Buttafuoco Il Cacciatore, di cui ho scritto più in alto, è il grande protagonista del menù, perchè non solo accompagna i piatti ma ne è anche ingrediente indispensabile nella preparazione.
Locale di tradizione, cucina milanese, prezzi ragionevoli. Di grande interesse la politica dietro la carta dei vini voluta da Giuseppe Bonetti: un ricarico fisso, molto ragionevole, per ogni bottiglia, e non un moltiplicatore selvaggio come purtroppo a volte accade. Locale dove ci si può concedere una bottiglia importante ad un prezzo corretto.
E per i golosi come me....il tiramisù al VOV è imperdibile!!!



3)Cena al Sea-Re, ristorante fusion e cocktail bar mediterraneo caraibico
   Venerdì 14-10-2022

E' stata una serata assolutamenta splendida, in cui i vini dell'Oltrepò Pavese di Fiamberti sono stati abbinati ad una cucina particolare, italo cubana, e l'esame è stato passato a pieni voti.
Ecco il menu e gli abbinamenti: 
Polpette di baccalà con crema ai funghi (strepitoso...ho fatto bis e tris) con il Metodo Classico Caristoro Rosé Brut
Mezzo pacchero al ragù di manzo tagliato a punta di coltello e sfumato al rum, ottimo davvero con la Barbera Tina 2020 (io l'ho abbinato con successo anche con la Bonarda La Briccona)
Maialino arrosto alla cubana con il Buttafuoco Il Cacciatore 2020

Al successo della serata hanno contribuito tre importanti fattori: l'accompagnamento musicale dal vivo della bravissima cantante di origine brasiliana Giusy Tartana, qualche cocktail che ha arricchito la cena  (Mojito e non solo) e la grande simpatia dei miei commensali.
Un locale in cui tornerò sicuramente, anche per la simpatia dei proprietari, i cubani Gonzalez Alonso Orestes e Grau Bouza Agostinho.




IN VETRINA
Azienda Agricola Rebollini Bruno & C. di Rebollini Gabriele
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